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È iniziata nel mese di marzo la sperimentazione dello smart working in CADF.

28 dipendenti, appartenenti a diversi settori aziendali, dagli affari generali alla contabilità, dal servizio informatico a quello ambientale, fino all’ufficio utenza e al servizio comunicazione, hanno aderito volontariamente a questa nuova opportunità, messa in campo dall’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in 11 comuni del basso ferrarese.

Lo smart working si è affermato negli ultimi anni come uno strumento chiave non solo per migliorare il benessere del personale dipendente, ma anche per promuovere un nuovo modello di sostenibilità ambientale e sociale. I dati relativi alla produttività delle aziende che lo hanno adottato sono molto positivi; circa il 66% dei datori di lavoro afferma che con il lavoro agile la produttività in azienda si è incrementata e che si è avuto un risparmio dei costi di gestione degli spazi fisici. Senza contare che con lo smart working per ogni lavoratore si riduce del 40% all’anno l’anidride carbonica immessa nell’ambiente, con notevoli risparmi di tempo, di distanze percorse e di carburante consumato.

Per questo CADF lo ha inserito nelle azioni del piano strategico previsto dal sistema di gestione che l’azienda ha volontariamente adottato in accordo con la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere”, per la quale ha ottenuto la certificazione lo scorso dicembre.

Tra le tante iniziative previste dal piano strategico infatti, lo smart working emerge come una di quelle avvertite più urgenti da una buona percentuale di popolazione aziendale, soprattutto femminile.

Questa modalità di lavoro flessibile faciliterà l’equilibrio tra vita privata e professionale, soprattutto per quelle dipendenti e quei dipendenti con particolari esigenze personali e familiari.

L’adesione al lavoro agile è stata introdotta per il personale appartenente ai profili tecnici ed amministrativi e non, per ovvi motivi intrinseci alla specificità della mansione, ai profili operativi.

Delle 53 persone che potenzialmente avrebbero potuto aderire al progetto, più della metà ha accolto con entusiasmo questa opportunità, che sostiene le esigenze del personale favorendo contemporaneamente l’efficienza e la qualità dei risultati.

“Lo smart working può non essere la scelta più ambita da tutti perché molte persone preferiscono recarsi in ufficio per motivi logistici e relazionali, ma sperimentare nuove soluzioni organizzative che permettano invece a chi ne sente l’esigenza di usufruirne, è un impegno concreto di CADF per favorire il benessere del proprio personale.” sostiene la presidente Maira Passarella, che conclude: “L’attivazione del lavoro agile come uno strumento di conciliazione dei tempi vita-lavoro, a tutela della salute e della sicurezza del personale dipendente nonché come una diversa modalità organizzativa del lavoro in grado di aumentare la competitività aziendale, è un obiettivo che CADF non vuole mancare. Favorire lo sviluppo di una cultura gestionale orientata al lavoro per obiettivi e risultati e razionalizzare e adeguare l’organizzazione del lavoro con l’introduzione di nuove tecnologie, sono sfide che CADF vuole affrontare e che testimoniano l’impegno aziendale nel perseguire obiettivi di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Siamo convinti che ottimizzare la gestione e l’organizzazione del lavoro del personale interno, ascoltandone anche i bisogni e le esigenze, avrà una positiva ricaduta sulla produttività e sulla qualità del servizio fornito alla nostra utenza, rendendolo ancora più efficiente .”