Si è conclusa il 15 ottobre la nuova missione in Zimbabwe iniziata il 29 settembre e sponsorizzata da CADF. Alla spedizione hanno partecipato Giovanni Martelli (ex Responsabile dell’Ufficio Tecnico CADF, ora in pensione) ed altri cinque tecnici – quattro ingegneri ed un agronomo – dell’ONG di Verona AIV (Associazione Ingegneri Volontari) che a titolo interamente gratuito metteranno a disposizione le loro competenze per proseguire il “Progetto Diga”.
Il progetto, nato diversi anni fa per garantire l’approvvigionamento idrico all’ospedale missionario di St. Albert’s, gestito dalla ONG Associazione Sanitaria Internazionale (ASI), si è negli anni successivi esteso, sotto la sollecitazione delle necessità contingenti, ad un ambito tecnico più allargato che comprende il mantenimento e miglioramento dell’impiantistica generale e lo sviluppo dell’azienda agricola, indispensabile per il sostentamento alimentare della comunità che gravita attorno all’ospedale.
I progetti specifici che verranno attuati in seguito ai sopralluoghi effettuati durante la missione, saranno: impianto fotovoltaico per l’autosufficienza energetica, ristrutturazione dell’azienda agricola per l’aumento dei terreni irrigati e della produzione alimentare, ristrutturazione del reparto radiologia attualmente inagibile e, più in generale, della dotazione delle strumentazioni elettromedicali.
La maggior parte del contributo CADF è stato impiegato per l’acquisto di materiali e per la manutenzione dell’esistente, nonché per le spese del personale locale che è stato assegnato in assistenza ai volontari.
La crisi energetica e dei cereali mondiale si risente nei paesi economicamente fragili ancor di più che nel nostro e nei soli 15 giorni della missione l’equivalenza fra dollaro USA e dollaro zimbabwese è passata da 1 a 650 ad 1 a 800, evidenziando un pesante processo in atto di svalutazione della moneta locale.
La missione, a quattro anni dalla precedente del 2018, aveva uno scopo esplorativo e programmatorio più che pratico realizzativo, per prendere visione della situazione attuale, sia nello stretto contesto dell’ospedale che in quello più allargato delle possibili collaborazioni fra ospedali missionari cattolici a livello diocesano e di Conferenza Episcopale, nell’intento di trovare sinergie per affrontare problematiche comuni.
Per il progetto del fotovoltaico sono state sviluppate le analisi di fabbisogno, di fattibilità gestionale e di ubicabilità degli impianti mentre per il miglioramento produttivo dell’azienda agricola sono stati effettuati il tracciamento dei confini, il rilievo delle aree coltivate e irrigate e delle colture in atto. È stato anche effettuato il posizionamento di pluviometri e il rilievo plani-batimetrico del lago, al fine di calcolare i volumi di acqua disponibili nella stagione secca. Da queste analisi stanno nascendo due progetti che hanno l’obiettivo di supportare la ricerca delle necessarie risorse economiche con il supporto del mondo missionario e della cooperazione internazionale.
Nel frattempo per quanto possibile è stata anche portata avanti un’attività manutentiva pratica su varie apparecchiature da riparare, nelle cucine, nella lavanderia e nei reparti ospedalieri, la revisione della funzionalità di vari pozzi e di pompe di sollevamento. Sono stati inoltre censiti gli apparati elettromedicali, permettendo di creare un data base che supporti nel futuro un’attività manutentiva programmata.
L’impiantistica di approvvigionamento idrico invece, cuore del progetto Diga originario del 2008, necessita di attività di aggiornamento e manutenzione che saranno oggetto di una prossima missione.