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CADF, consapevole dell’imprescindibile legame tra la propria attività e la tutela delle risorse naturali, ha definito una serie di obiettivi che sostanziano la propria strategia di sostenibilità e orientano le azioni da perseguire nel medio e lungo termine, coerentemente con quanto previsto dall’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile e dall’Accordo di Parigi sul clima (COP21).

Nel 2020 il Parlamento europeo ha approvato un complesso di iniziative strategiche (c.d. “Green Deal”), che, attraverso massicci investimenti pubblici, mira ad avviare l’Unione europea sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Sulla spinta della descritta evoluzione normativa, ARERA ha rivisto il metodo tariffario per il periodo regolatorio 2024-2027 (MTI-4) introducendo incentivi (e penalità) più incisivi per il raggiungimento di obiettivi di efficientamento energetico e decarbonizzazione.

Il nuovo modello di regolazione definisce obiettivi di efficientamento nei consumi e di aumento dell’autoproduzione da fonti rinnovabili, attraverso la predisposizione di indicatori di prestazione di tipo output-based per misurare l’efficienza energetica dei processi e, più in generale, costruire chiari obiettivi di riduzione delle emissioni del settore.

Il ruolo rivestito dal servizio idrico integrato (S.I.I.) nel processo di transizione ecologica comporta, per CADF, un ripensamento della programmazione e della pianificazione degli investimenti, favorendo e incentivando le infrastrutture e gli impianti, non solo efficienti sotto il profilo tecnico-economico, ma anche sostenibili sotto i profili ambientale e sociale.

Con riferimento alle azioni di decarbonizzazione e di riduzione dei consumi energetici, CADF ha perciò definito un piano di transizione climatico-ambientale che fornisce una stima dei risultati attesi sulla base dei dati storici e degli investimenti programmati.

Tenendo conto dell’arco temporale di riferimento dell’accordo di Parigi sul clima, il documento prevede uno step intermedio al 2030 e uno step finale al 2050.

Consumi di energia elettrica

Particolare rilevanza in questo processo, rivestono i consumi di energia elettrica, caratterizzati da significative emissioni indirette. L’energia elettrica è, infatti, contraddistinta da un carbon footprint intrinseco, legato all’attività di produzione e trasporto. Queste emissioni generalmente rappresentano uno dei contributi principali alle emissioni totali del S.I.I. e, pertanto, gli interventi primari di decarbonizzazione saranno rivolti, in primo luogo, alla riduzione dei consumi energetici.

CADF sta quindi attuando strategie con l’obiettivo di agire sulla scelta di processi con minore domanda energetica, sulla tipologia e sull’efficienza delle attrezzature elettro-meccaniche, nonché sull’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Servizio di potabilizzazione

Dai grafici sottostanti, si evince come l’ammodernamento tecnologico attuato ha inciso sui consumi energetici del comparto di potabilizzazione, passando da 640 Watt/mc a 450 Watt/mc (inferiore rispetto alla soglia fissata dai criteri di vaglio tecnico previsti dal Reg. UE 852/2020 per le attività 5.1 e 5.2) per prelievo e potabilizzazione nel periodo dal 1993 al 2023, con una previsione di un ulteriore riduzione dei consumi a 400 Watt/mc nel 2050.

 

Servizio di depurazione

Analogamente, l’innovazione tecnologica ha permesso un notevole risparmio energetico nell’attività di depurazione delle acque reflue urbane (-24%), solo in parte giustificato dal decremento della popolazione residente (-10%).

In particolare la sostituzione del sistema di compressione e l’installazione di diffusori a micro-bolle con l’adozione del sistema a cicli alternati, ha consentito da un lato un netto miglioramento della rimozione delle sostanze eutrofiche a base di azoto e dall’altro lo sfruttamento energetico delle reazioni metaboliche.

Criteri di vaglio tecnico

CADF ha applicato i criteri di vaglio tecnico per l’attività di depurazione delle acque reflue urbane, verificando che lo stato complessivo dei 43 depuratori gestiti rientra nei limiti in kWh AE/anno per tutte le categorie previste dalla norma.

L’applicazione dei criteri per singolo impianto evidenzia quelli maggiormente energivori, che sono già oggetti di progetti di ristrutturazione in corso, la cui conclusione permetterà il rientro nei limiti di vaglio tecnico e taggin climatico. In particolare grazie alla realizzazione di un essiccatore fanghi da 6.000 t/anno e della Va linea da 40.000 AE del depuratore di Comacchio, entrambi i progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – conformità al principio DNSH.

Sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili

A partire dal corrente anno sono allo studio importanti progettazioni di impianti fotovoltaici, la cui realizzazione è prevista dal 2028 per un investimento di circa due milioni di euro. Il ricorso a fonti di energia di tipo rinnovabile, caratterizzati da una produzione di circa 1.170.500,00 kWh/anno, consentirà di evitare emissioni di CO2 per circa 300,32 ton, equivalenti alla piantumazione di 13.794 alberi.

SICUREZZA IDRAULICA

CADF gestisce un impianto di depurazione (potenzialità 180.000 AE) ubicato in area sensibile contigua al Parco del Delta che applica processi di defosfatazione e di rimozione dell’azoto delle acque finalizzati ad evitare l’eutrofizzazione del mare. Inoltre è stato introdotto un regime di laminazione delle acque fognarie nel comparto dei lidi nord. Il progetto ha avuto come obiettivo quello di risolvere le problematiche dei frequenti allagamenti che colpiscono le zone urbanizzate dei Lidi.

CONTRATSTO ALLA SICCITA’

L’azienda ha predisposto la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) approvata con DGR Emilia-Romagna n. 194 del 16/03/2020 al fine di garantire la sostenibilità delle fasi di captazione e potabilizzazione dell’acqua della centrale di Ro Ferrarese e recepita con atto n. DET-AMB-2019-4077 dello 04/09/2019 per la sostenibilità della derivazione da fiume Po della centrale di Serravalle.

Inoltre, in seguito all’emergenza idrica del 2022, sono stati pianificati e realizzati una serie d’interventi finanziati dalla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, atti a mitigare i fenomeni di scarsità della risorsa idrica a causa di fenomeni siccitosi. (link agli articoli)

RIUSO DELL’ACQUA: economia circolare

CADF restituisce circa il 57% delle acque depurate ai consorzi di bonifica per l’uso irriguo dei canali promiscui. L’azienda si è dotata di una politica ambientale volta a prevenire e ridurre l’inquinamento idrico in coerenza con il macro-indicatore M6 definito da ARERA e con la norma ISO 14001:2015. in particolare CADF gestisce 43 impianti di trattamento delle acque reflue e restituendo all’ambiente circa 15.000.000 mc/anno di acque depurate e prevede di estendere il sistema di gestione ambientale all’intero comparto della depurazione entro il 2027 e all’intera organizzazione entro il 2029.

Per approfondire: documento integrale del Piano di transizione climatico-ambientale